Omicidio stradale, allarme altissimo
7 lug 2017 | 3 min di lettura
Gli incidenti stradali mortali sono aumentati del 4% nel primo semestre
L'ultimo fatto di cronaca è di pochi giorni fa. Domenico Diele, attore, alla guida della sua auto (ma senza patente), ha investito e ucciso una donna di 48 anni che viaggiava a bordo di uno scooter. Risultato positivo ai test per uso di cocaina e hashish, è stato condannato per omicidio stradale aggravato. E' l'ultimo caso in ordine di tempo, ma questo ennesimo incidente ha riportato alla ribalta un allarme diventato altissimo. Secondo i dati di Polizia e Carabinieri, nei primi sei mesi di quest'anno gli incidenti stradali mortali sono stati 727, il 4,6% in più rispetto ai 695 del primo semestre 2016. Nonostante l'entrata in vigore del reato di omicidio stradale avvenuta quindici mesi fa, gli incidenti mortali sono aumentati. Questa almeno la fotografia scattata durante il convegno “Gli effetti della legge sull’omicidio stradale a quindici mesi dalla sua entrata in vigore”, organizzato in onore delle celebrazioni del 70° anniversario dalla fondazione della Polizia Stradale.
I numeri parlano chiaro. Dal 25 marzo 2016, da quando cioè è entrata in vigore della legge sull’omicidio stradale, a oggi la Polizia Stradale ha evidenziato 843 incidenti mortali, 26.812 incidenti con lesioni. Gli incidenti che hanno determinato l'applicazione del reato di omicidio stradale sono stati 456: in 388 di questi, ossia nell'85% dei casi, il reato è stato punito con la pena da 2 a 7 anni di reclusione. Per 215 casi, invece, si è trattato di incidenti plurimortali o con lesioni a una o più persone. Ben di più, cioè 817, sono stati gli incidenti che hanno richiesto procedure per il reato di lesioni gravi o gravissime: in 182 di questi casi si è trattato addirittura di incidenti con lesioni gravi o gravissime a più persone.
L'unione fa la forza. Sulla base di questi dati allarmanti, la Polizia lavora al rafforzamento dei controlli anti droga mentre Dipartimento di Pubblica Sicurezza, Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri e Comando Generale della Guardia di Finanza hanno sottoscritto un accordo di collaborazione interistituzionale col Dipartimento delle politiche antidroga della Presidenza del consiglio dei ministri. L'obiettivo è potenziare le dotazioni strumentali in mano alle forze di Polizia per contrastare l’incidentalità causata dall’uso di sostanze stupefacenti.
Il nuovo reato colposo. Ovvio che venga auspicata una stretta anche sul nuovo reato di omicidio colposo stradale che, attualmente, contempla quattro diverse ipotesi, punite con pene sempre più gravi: a) reclusione da 2 a 7 anni, se si provoca la morte di una persona per violazione del codice stradale; b) reclusione da 5 a 10 anni, se il conducente uccide una persona per incidente stradale causato da uibriachezza e in conseguenza di gravi imprudenze commesse dal guidatore (tipo: alta velocità, attraversamento di incrocio con semaforo rosso o circolazione contromano); c) reclusione da 8 a 12 anni se il conducente provoca la morte di una persona guidando sotto l’effetto di sostanze stupefacenti oppure con tasso alcolemico superiore a 1,5 g/l; d) pena per la più grave delle violazioni aumentata fino a 18 anni di reclusione, se l'incidente comporta omicidio con morte di più persone o di una o più persone nonché lesioni a una o più persone.
Pene più pesanti. Conseguenze ancora più pesanti restano in uso se il responsabile dell'omicidio stradale si dà alla fuga, guidi senza patente oppure con patente sospesa o revocata o, ancora, sia alla guida di un veicolo sprovvisto di RC auto. Gravi anche le conseguenze per la patente, per cui è previsto ritiro immediato e sospensione cautelare per un tempo varibile in relazione alla gravità della colpa (al massimo dieci anni). In caso di condanna definitiva scatta la revoca della patente: bisognerà attendere almeno 5 anni (o 30 anni, nel caso di fuga) per poterla conseguire un'altra volta.
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