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Per gli italiani il mondo è sempre più a portata di smartphone

1 mar 2022 | 4 min di lettura

per gli italiani il mondo e sempre piu a portata di smartphone

Il 22% dei cittadini, però, ha smesso di usare i social

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Con la pandemia l’uso dei dispositivi digitali nella vita quotidiana è aumentato in maniera esponenziale. A crescere è soprattutto il loro utilizzo per la salute, il tempo libero e gli acquisti.

Ben il 63% degli italiani usa servizi per lo streaming di Video On Demand, mentre il 73% è solito leggere ogni giorno post e messaggi sui social media e far ricorso alle app di messaging. Cresce però anche una maggiore consapevolezza circa l’impiego di questi nuovi media: nel corso dell’ultimo anno però il 22% degli intervistati ha smesso di usare i social.

A tracciare un quadro della situazione è Deloitte con il “Digital Consumer Trends Survey 2021, un’indagine basata su oltre 2 mila interviste a persone di età compresa tra i 18 e i 75 anni.

L’uso del digitale per star bene…

Nel 2021, in Italia, 1 rispondente su 4 possiede uno smartwatch, mentre 1 su 5 utilizza il braccialetto per il fitness. Il dato più interessante però è la velocità con cui questi dispositivi si sono diffusi: se nel 2017 solo il 10% degli intervistati nel nostro Paese possedeva uno smartwatch, nel 2021 questa percentuale è salita al 25%.

Il modo in cui vengono utilizzati questi dispositivi digitali rivela una maggiore attenzione al tema della salute e del benessere in generale. Il 64% di chi possiede un dispositivo mobile dichiara di monitorare il numero di passi effettuati, il ritmo del sonno o il battito cardiaco. Questo dato arriva all’86% per la Gen-Z, mentre solo 1 su 2 tra gli over 65 effettua un monitoraggio di questo tipo. In particolare, è il numero di passi la funzione più monitorata (53%), mentre il monitoraggio del  battito cardiaco e del ritmo del sonno riguarda il 35% e il 24% dei rispondenti.

Nonostante le nuove generazioni siano molto attente anche alla salute mentale, solo il 3% degli intervistati dichiara di pagare per un’app di mindfulness e per il benessere mentale, contro un 4% disposto a pagareper applicazioni e programmi per il fitness e l’allenamento.

...e per trascorrere il tempo libero

Negli ultimi anni si è registrato un incremento costante nella fruizione di contenuti video in streaming: se nel 2018 “solo” il 40% dei rispondenti in Italia dichiarava di fruire di contenuti Streaming Video On Demand (SVOD), questa percentuale è salita al 63% nel 2021.

I risultati mostrano però come l’incremento più rilevante si sia avuto nell’anno di inizio della pandemia, dove la crescita è stata del +13%, contro un aumento del +5% nel 2021. La novità è che il fenomeno non investe più solo i nativi digitali: nell’ultimo anno il ricorso allo streaming tra gli over 65 è cresciuto ad un tasso superiore rispetto al totale della popolazione.

Tra i vari paesi europei coinvolti nell’indagine, tuttavia, l’Italia risulta ancora nelle fase iniziali di diffusione di questi servizi: in Gran Bretagna, la percentuale di chi ha accesso ad almeno un servizio di streaming video raggiunge il 76%, a cui segue l’Olanda con il 73%. Solo il Belgio ha un tasso di penetrazione minore dell’Italia con il 53% dei rispondenti che dichiara di avere accesso a questo tipo di contenuto.

Pagare, investire e sottoscrivere polizze

Oltre 4 rispondenti su 5 hanno dichiarato di utilizzare lo smartphone per acquistare un prodotto online, per lo più almeno una volta al mese. Anche in questo caso sono i più giovani quelli che si affidano maggiormente a questo canale: il 93% degli interpellati tra i 18 e i 24 anni dichiara infatti di acquistare online tramite smartphone, contro il 68% degli over 65.

Quasi 3 rispondenti su 5 dichiarano di utilizzare solitamente carte di credito o debito, mentre 2 su 5 si affidano a provider per il pagamento o il trasferimento di denaro online. Meno frequente è invece l’utilizzo dell’app della propria banca o di altre applicazioni contactless.

Smartphone e device digitali non sono servono solo a pagare, ma anche a gestire meglio le proprie finanze: l’83% dei rispondenti italiani dichiara infatti di controllare il proprio conto corrente sul cellulare, il 73% di fare altre transazioni, il 43% di acquistare o gestire polizze assicurative tra cui l’Rc auto e il 23% di comprare e vendere azioni.

Comunicare e informarsi

Nell’ultimo anno il 73% di chi possiede uno smartphone in Italia ha utilizzato piattaforme social media o app di messaging quotidianamente. La grande diffusione però potrebbe aver favorito un utilizzo più maturo: il 22% dei rispondenti italiani ha smesso di utilizzare almeno una piattaforma social, in modo temporaneo o definitivo.

Le ragioni alla base di questo abbandono sono tre: l’essersi stancati dei contenuti (35%), la presenza eccessiva di fake news(25%) e le preoccupazioni per la propria privacy (21%). D’altra parte, i social media sono diventati fonte primaria per accedere alle notizie per una quota significativa di rispondenti (23%), poco al di sotto del risultato raggiunto dai media più tradizionali, come i giornali cartacei e i siti di notizie. La TV, però, resta però la fonte più citata, con il 37% dei rispondenti che la identifica come canale preferito di informazione.

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