Più bici o più parcheggi? Milano e la sfida di Buenos Aires
29 set 2022 | 2 min di lettura
Non ancora approvato il progetto definitivo
Corso Buenos Aires è una delle vie più conosciute di Milano. Negli ultimi anni si è trasformata e adesso potrebbe cambiare ancora, suggerendo quale direzione urbanistica intende prendere l'amministrazione.
Il successo dei pedali
Corso Buenos Aires è una via molto commerciale e altrettanto frequentata, che unisce due snodi importanti come Piazzale Loreto e Porta Venezia. La strada è stata ridisegnata durante la pandemia, con due corsie ciclabili che affiancano quelle dedicate a scooter e automobili.
I risultati sono stati molto positivi: secondo i dati di Amat e Comune di Milano, nel 2019 (con il vecchio assetto), il 75% dei veicoli che attraversavano il Corso era costituito da auto, il 20% da moto e scooter e solo il 5% da biciclette. Nel 2021 la quota delle bici era salita al 21% e quella delle auto era calata al 58%.
Come potrebbe cambiare il Corso
I risultati sono così incoraggianti da aver spinto l'amministrazione a ipotizzare un assetto che riduca ulteriormente lo spazio per i veicoli a motore. L'ipotesi, ben più radicale, di una totale pedonalizzazione non sembra essere in agenda. Si sta invece valutando l'allargamento dei marciapiedi e delle piste ciclabili (non si sa ancora se in sede protetta o meno). In questo caso, le auto avrebbero a disposizione solo una corsia per senso di marcia e – soprattutto – verrebbero sacrificati i parcheggi che oggi percorrono il Corso in tutta la sua lunghezza.
Anche le aree taxi dovrebbero essere spostate nelle vie laterali. La soluzione, però, è osteggiata da alcune categorie: una parte dei negozianti critica l'assenza di zone di carico e scarico per la merce.
Il futuro della città
Il progetto, ha confermato la giunta, non è ancora definito e dovrà tenere in considerazione le diverse istanze. Di sicuro, però, la “sfida di Buenos Aires” tra parcheggi e ciclabili dirà molto sul futuro urbanistico di Milano. Facendo ulteriore spazio alle biciclette, la città invierebbe un messaggio chiaro: per gli spostamenti cittadini, i pedali sono il mezzo del presente e del futuro.
Una direzione che non riguarderebbe solo l'ambiente e il benessere ma anche le vendite di bici e i servizi ad esse legati, dallo sharing alle assicurazioni.
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