Polizze usage-based: tra convenienza e privacy
10 lug 2020 | 2 min di lettura
Per molto tempo il modello delle assicurazioni auto è rimasto statico: l'affidabilità dell'assicurato dipendeva da alcune caratteristiche note (come l'età) e dal suo passato (più incidenti, maggiori costi). Negli ultimi anni, la disponibilità di dati, la capacità di raccoglierli ed analizzarli sta permettendo l'evoluzione di nuovi prodotti e servizi basati su informazioni inedite e, di conseguenza, su polizze con un grado di dettaglio maggiore.
È il mondo delle cosiddette Usage-Based Insurance (Ubi). Tra i vantaggi, c'è sicuramente quello dei costi ridotti. E poi, spesso, l'accessibilità al servizio in modo semplice, grazie all'utilizzo di strumenti digitali. Ma, come tutti i prodotti che si nutrono di dati, anche le Ubi devono essere maneggiate con cura per evitare che possano rappresentare un rischio per la privacy. La raccolta di informazioni, infatti, passa da app, scatole nere e sensori montati sull'auto, che inviano alla compagnia quanto necessario per capire come viene utilizzata la vettura. Si tratta, a tutti gli effetti, di dati personali. Sapendo come ci muoviamo in auto, è infatti possibile risalire ai luoghi che frequentiamo più spesso, agli orari in cui lo facciamo, ai tragitti percorsi e – in definitiva – alle nostre abitudini.
Vista la natura delle informazioni, entra in azione il Gdpr, il regolamento europeo per la tutela dei dati personali, entra in azione anche nel caso di Usage-Based Insurance. Le modalità e gli obiettivi del trattamento, quindi, devono essere chiari e trasparenti. E devono ricevere un consenso esplicito da parte dell'utente. Il Comitato europeo per la protezione dei dati ha fatto sapere che il via libera al trattamento è concesso, in modo solare anche se in parte implicito, alla firma del contratto tra assicurato e compagnia. Ma solo nei casi in cui la raccolta è fondamentale per tener fede al contratto stesso. Sempre in obbedienza al Gdpr, gli utenti hanno diritto di sapere per quanto tempo i dati verranno conservati dalla compagnia assicurativa, devono poter accedere ai propri dati e, se necessario, rettificarli o cancellarli.
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