Proroga in vista per il Documento Unico di circolazione e proprietà?
18 mar 2021 | 3 min di lettura
A chiederlo le principali associazioni del settore automobilistico
Non c’è pace per gli automobilisti. Oltre alle limitazioni agli spostamenti, l’emergenza sanitaria legata al Covid-19 ha avuto una serie di conseguenze importanti per il mondo delle quattro ruote.
Si va dalla sospensione della polizza Rc auto, da parte di chi ha deciso di lasciare l’auto ferma in garage, fino alla proroga di alcuni obblighi di legge che consentono di circolare con il proprio veicolo.
A creare in questo momento molta incertezza è la progressiva migrazione al Documento Unico di circolazione.
L’ultimo colpo di scena, in una vicenda che ha già registrato rinvii, è la lettera rivolta al Ministro dei Trasporti da diversi esponenti del settore automobilistico nazionale.
I rappresentanti a livello nazionale di diverse associazioni di categoria (Anfia, Aniasa, Assilea, Federauto, Unasca Unrae) hanno chiesto con urgenza la proroga dei termini per l’entrata in vigore della nuova disciplina del Documento Unico (DU) di circolazione per le pratiche di immatricolazione e passaggio di proprietà dei veicoli, prevista per il 31 marzo.
Senza proroga possibili disagi per gli automobilisti
La richiesta da parte delle associazioni nasce a seguito del mancato inserimento nel Decreto Milleproroghe dell’emendamento che conteneva la proroga per l’avvio del nuovo sistema.
Le associazioni del comparto hanno spiegato l’urgenza di tale proroga con l’impossibilità di dare completa attuazione al processo di migrazione al nuovo sistema del “Documento Unico” entro tale data.
Il settore ha infatti espresso preoccupazione sul regolare funzionamento del sistema e sulla possibilità di disagi per gli operatori e i cittadini.
Le associazioni sottolineano in un comunicato congiunto la complessità della situazione poiché, “seppure in fase di progressivo consolidamento e nonostante il forte impegno delle amministrazioni (Motorizzazione e ACI/PRA) e degli Sportelli Telematici dell’Automobilista, il sistema necessita ancora di diverse implementazioni informatiche e test di tenuta, senza dimenticare il contesto epidemiologico e di limitazioni nel quale tutti gli operatori continuano a lavorare”.
Ed è proprio per evitare nuovi contraccolpi su un settore già alle prese con il calo delle immatricolazioni, che le associazioni hanno chiesto al Governo di intervenire: più precisamente, è stato chiesto di inserire all’interno del primo provvedimento utile e prima della fatidica data del 31 marzo, un nuovo termine per l’avvio del DUconcedendo una proroga di almeno 6 mesi.
Cos’è e come funziona il passaggio al Documento Unico
Il D. lgs. n. 98/2017, entrato in vigore dal 1° gennaio 2020, prevede la progressiva introduzione del Documento Unico di Circolazione e di Proprietà (DU) del veicolo, in sostituzione della Carta di Circolazione e del Certificato di Proprietà del veicolo.
Come spiega l’Aci sul suo sito, il nuovo Documento Unico è costituito dall’attuale modello di Carta di Circolazione nel quale sono annotati anche i dati relativi alla situazione giuridica del veicolo presenti nel Pubblico Registro Automobilistico.
Poiché l’emissione del DU avverrà progressivamente per tipologia di operazioni e, per i veicoli già immatricolati/iscritti al Pra in occasione della prima operazione effettuata, potranno coesistere nel corso del tempo veicoli dotati di Carta di Circolazione e CdP con veicoli già dotati, invece, di DU.
Dal 2 marzo 2021, inoltre in caso di smarrimento, furto, deterioramento o distruzione del CdP cartaceo (per i veicoli ancora muniti di tale documento), non verrà più rilasciato il duplicato CdP, ma verrà emesso il nuovo DU.
Allo stesso verrà emesso il DU nel caso di furto, smarrimento, deterioramento o distruzione della carta di circolazione.
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