Quando guidi, guida e basta
1 giu 2018 | 3 min di lettura
Parte la campagna Anas contro la distrazione al volante
Si chiama Quando guidi Guida e basta la nuova campagna di sicurezza stradale promossa da Anas (gruppo Fs Italiane) in collaborazione col Ministero delle Infrastrutture e con la Polizia di Stato. L'obiettivo, chiaro, è sensibilizzare gli utenti a essere prudenti e concentrati quando sono al volante senza parlare al telefono, guardare i siti internet, rispondere agli sms distogliendo lo sguardo dalla guida.
Sono queste le principali cause dei più gravi incidenti che accadono sulle strade italiane: secondo l’Istat, nel 2016 sono stati oltre 36 mila gli incidenti imputabili alla guida distratta, circa il 16,2% del totale degli incidenti stradali. Una delle più importanti novità di Guida e basta è l'app omonima, disponibile per Ios e Android che consente di impostare il cellulare in modalità di guida, con possibilità di inoltrare ai “preferiti” un messaggio per informarli che ci si sta mettendo in viaggio e che, per la durata del viaggio stesso, non si rispenderà al telefono.
L’app, in sostanza, blocca l’accesso alle impostazioni consentendo, durante le soste, di indicare la propria posizione tenendo aggiornati sul viaggio i contatti preferiti. Lo spot della campagna “Quando guidi #GUIDAeBASTA”, dura circa 30 secondi e verrà pubblicato anche sui profili social di Anas (@stradeanas), su Facebook, su Instagram su Twitter e sul canale Youtube. Le informazioni che riguardano la campagna “Quando guidi #GUIDAeBASTA” sono disponibili alla pagina guidaebasta.it. Torna l'allarme incidenti: nel 2017 +1,4%.
L'allarme che ha portato a questa nuova campagna per la sicurezza sulle strade 2018 è scattato con i dati Istat sulle vittime della strada: se, infatti, si era registrata una battuta d’arresto nel 2016, con 145 decessi in meno rispetto al 2015, l'anno scorso Polizia e Carabinieri hanno evidenziato un'inversione di tendenza, con l'aumento dell'1,4% degli incidenti mortali e, soprattutto, con l'aumento del 2,7% delle vittime, pari a 45 decessi in più. In aumento vertiginoso (+7,1% nel 2017) anche le infrazioni causate dall’uso improprio dello smartphone e tutto questo, come ulteriore effetto negativo, ha l'inasprimento delle tariffe RC auto. Per questo Anas, ministero delle Infrastrutture e Polizia hanno deciso di focalizzare ancora una volta l’attenzione sui pericoli legati all’uso dello smartphone quando si guida.
Tanti studi hanno esaminato gli effetti dell’uso del cellulare o dello smartphone durante la guida e i dati emersi sono significativi e allarmanti: scrivere un messaggio vuol dire distrarsi per 10 secondi, utili a percorrere 300 metri senza guardare la strada; fare un selfie distrae per 14 secondi; consultare un social network equivale a 20 secondi di distrazione che, a 100 chilometri orari, significa percorrere (al buio) cinque campi di calcio. Sempre secondo gli esperti, chi utilizza lo smartphone alla guida aumenta di 4 volte il rischio di incidente rispetto a chi non ne fa uso. Non solo. I tempi di reazione si riducono del 50% e la soglia di attenzione si abbassa tanto da renderla simile a quella di chi guida con un tasso di alcol nel sangue di 0,8 g/litro, stante il limite di 0,5.
“Dal 2015 abbiamo avviato un programma di manutenzione programmata destinandovi il 45% delle risorse. Rispetto a due anni fa, oggi abbiamo aumentato la spesa del 50% per far crescere il livello di sicurezza e di comfort di guida. Purtroppo tutto questo non basta, visto che oltre il 90% degli incidenti sono causati dal comportamento del guidatore”, spiega Gianni Vittorio Armani, amministratore delegato di Anas.
La Polstrada mette in guardia dai nuovi comportamenti rischiosi. “Alle tradizionali fonti di pericolo come velocità, guida sotto l’effetto di alcool o di sostanze stupefacenti e mancato utilizzo delle cinture di sicurezza, oggi si aggiungono nuovi comportamenti rischiosi come la distrazione, soprattutto l'uso dello smartphone mentre si è alla guida. Tra messaggi, piattaforme social, selfie scattati mentre si guida, invece che tenere lo sguardo fisso sulla strada e le mani sul volante, ci si distrae, interferendo pericolosamente sull’attenzione del conducente”, sottolinea Giovanni Busacca, direttore del Servizio Polizia Stradale.
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