Rc Auto, aliquota su in 7 province su 10
28 ago 2012 | 2 min di lettura
Rc Auto, aliquota su in 7 province su 10
Il 70% delle province ha aumentato, da maggio 2011, l’aliquota dell’imposta sulla Rc Auto. Quest’ultima, la cui “asticella” era ferma al 12,5% prima dell’approvazione del Dlgs 68/2011 (che di fatto ha istituito il federalismo fiscale), è stata portata al 15 o al 16% (punta massima prevista dalla norma) in ben 77 province su 102. Lo fa sapere una nota del Dipartimento “finanze” del ministero dell’Economia: il conteggio non tiene in considerazione la Sardegna. Un’altra stangata sulle tasche già alleggerite degli italiani.
Non tutti però hanno optato per far cassa sfruttando le maglie larghe del decreto legislativo. C’è addirittura chi ha pensato bene di abbassare l’aliquota. A Trento e Bolzano, così come ad Aosta e Firenze, la scelta è stata di rendere più competitivo il mercato dell'auto, strangolato, come lamentano le associazioni di settore (su tutti l'Unrae che rappresenta le case estere operanti in Italia) non solo dall'esplosione dell'Rc auto ma anche dalla maggiorazione dell'Ipt (l'imposta provinciale di trascrizione) per tutti i veicoli oltre i 53 kw. La scelta delle due province autonome (che hanno fissato l'aliquota al 9,5%) e di Aosta (che addirittura applica il 9%), tradizionalmente molto attente ad attrarre immatricolazioni rispetto al resto d'Italia, non sorprende. Colpisce invece la decisione di Firenze che per due volte (a novembre 2011 e poi a febbraio 2012) ha ritoccato al ribasso l'aliquota, prima riducendola al 12% e poi assestandola definitivamente all'11%.
Poi, ci sono 16 province che hanno preferito non infierire lasciando la quota al 12,5%: esse sono Avellino, Barletta-Andria-Trani, Brindisi, Como, Cuneo, Frosinone, Isernia, Latina, Padova, Reggio Calabria, Roma, Sondrio, Taranto, Varese, Vicenza e Viterbo.
Ma che ruolo gioca la spending review appena approvata dal governo Monti? Proprio in vista di prossimi accorpamenti, molte amministrazioni provinciali hanno preferito sfruttare questa possibilità e aumentare in questa estate l’aliquota: solo due mesi fa infatti erano 51 le province che avevano già fissato il rialzo, mentre altre hanno preferito muoversi ora. La sostanza però non cambia: il salasso, per tanti automobilisti, arriverà lo stesso.
di Valerio Mingarelli
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