Rc Auto e discriminazioni razziali
11 dic 2014 | 2 min di lettura
L'Ivass bacchetta alcune compagnie che stabiliscono i premi in base alla nazionalità dell'assicurato
Dopo la disparità di trattamento tra uomini e donne nella determinazione del premio Rc auto, ora emerge anche quella relativa alla nazionalità di nascita.
Mentre la prima è andata ufficialmente in soffitta, grazie all'entrata in vigore della sentenza della Corte di Giustizia dell’Unione europea in materia di parità di trattamento tra uomo e donna nell’accesso ai servizi assicurativi, la seconda è invece tuttora adottata da diverse compagnie assicurative.
L’Ivass, Istituto per la Vigilanza sulle Assicurazioni, ha avuto modo di verificare che alcune imprese adottano, quale criterio per la determinazione del premio Rc auto, quello della nazionalità di nascita del soggetto assicurato. In pratica, a parità di ogni altro elemento oggettivo e soggettivo, viene applicata una maggiorazione tariffaria ai soggetti nati in alcuni Paesi europei ed extraeuropei. Una prassi che di fatto è discriminatoria nei confronti di molti lavoratori stranieri nel nostro Paese.
L’Authority, in una lettera indirizzata alle compagnie assicurative attive in Italia e pubblicata sul suo sito, ha quindi richiamato al rispetto del contenuto della Raccomandazione generale del 31 gennaio 2012 adottata dall’Unar - Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali, istituito presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri - in materia di tariffe differenziate per nazionalità delle polizze Rc auto.
La Raccomandazione in questione esprime la necessità che le imprese di assicurazione consentano la stipula dei contratti per la Rc auto, applicando ai contraenti che non abbiano la cittadinanza italiana le medesime tariffe previste, a parità di condizioni, per i cittadini italiani. In ogni caso viene ribadito il fatto che le tariffe debbano essere sempre svincolate dalla cittadinanza dei richiedenti.
Al fine di evitare comportamenti discriminatori, l’ente di vigilanza ha richiamato le imprese assicurative a riconsiderare tale criterio di determinazione del premio. Ma non solo. L’Authority invita a rimediare al danno “ponendo in essere ogni attività che si renda necessaria dal punto di vista organizzativo ed operativo affinché i preventivi elaborati e i contratti del ramo Rc auto non tengano in considerazione il Paese di nascita dell’assicurato”.
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