Rc auto e scatola nera
20 dic 2013 | 3 min di lettura
La scatola nera diventa decreto
In genere, quando sentiamo parlare di scatola nera pensiamo sì a un incidente ma avvenuto nel cielo, a qualche migliaio di metri d'altezza da terra. Adesso invece il termine scatola nera sempre di più, in Italia, è associato all'automobile, nello specifico all'uso che ne possono fare le assicurazioni.
Un uso interessante, per gli automobilisti, visto che l'installazione del marchingegno, se accettato dall'automobilista, consente allo stesso di ottenere uno sconto sulla polizza auto della sua compagnia. Di contro, le sue mosse verranno spiate centimetro per centimetro, senza più alcuna possibilità di frodi o di “torti” ai danni delle compagnie, due delle grandi piaghe italiane, causa dell'incremento delle tariffe secondo le stesse compagnie.
L'installazione di una scatola nera all'interno dell'automobile viene anche vista come possibilità di superare il gap territoriale esistente fra nord e sud Italia: proprio nel sud infatti si registrano gli incrementi maggiori nell'rc auto, causati anche dall'alto numero di frodi messe in atto ai danni delle compagnie. Se fino a pochi giorni fa sentivamo parlare moderatamente di scatola nera, d'ora in avanti l'oggetto è destinato a diventare un protagonista delle discussioni sull'assicurazione.
Il Consiglio dei ministri, infatti, nella serie di decreti in via di approvazione con la Legge di Stabilità ha inserito una serie di obblighi che le compagnie assicurative che propongono polizze rc auto dovranno rispettare: una è proprio la concessione di uno sconto (al minimo il 5% sul costo totale della polizza) da destinare a chiunque accetti di installare una scatola nera sulla propria auto. Se l'assicurato risiede in alcune regioni meridionali, lo sconto dovrà essere, al minimo, del 10% e non del 5%.
La scatola nera deve registrare ogni manovra che sia stata effettuata dal guidatore: registra inoltre ogni dato tecnico dell'automobile, così permettendo all'assicurazione di stabilire, in caso d'incidente, le precise responsabilità e le rispettive colpe, tenendo presenti i dati di sicurezza e di velocità. Nel decreto legge del Consiglio dei ministri, sono presenti altri provvedimenti che riguardano alcune incombenze stabilite sempre a carico delle compagnie di assicurazione. Un esempio è l'obbligo di segnalare al giudice chi si presenti, per più di tre volte in tre anni, come testimone di un incidente automobilistico. E' previsto anche il divieto di individuare dei testimoni nei giorni successivi a quello in cui si è verificato l'incidente. Ancora, il decreto contempla un altro sconto obbligatorio a carico delle compagnie, nella misura del 4% sulle polizze di assicurazioni che impongano l'uso di determinati centri convenzionati per determinare la gravità dei danni fisici di eventuali feriti da incidente.
Come hanno reagito le assicurazioni italiane a questa sequela di imposizioni “a sconto”? Quasi tutte si sono dichiarate soddisfatte dei provvedimenti adottati, visto che l'obbligo di sconto viene inteso da applicarsi sul tariffario ufficiale: questo anche se la maggior parte delle polizze stipulate per l'rc auto includono già una serie di offerte speciali e di sconti maggiori tanto per chi installi la scatola nera a bordo dell'auto, quanto per chi si rivolga a centri medici convenzionati in modo da determinare i danni fisici da rilevare in caso d'incidente.
In sostanza le compagnie ritengono che questi obblighi, che loro stesse saranno costrette a rispettare, non incideranno per niente sul mercato delle assicurazioni, anzi, andranno a colpire le truffe alle assicurazioni, il cui numero è in aumento esponenziale, riportando come successo quello di consentire il contenimento dei costi e degli esborsi indebiti.
di Franco Canevesio
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