Rc auto, la blockchain entra nelle dispute
21 ago 2018 | 2 min di lettura
Al via la fase sperimentale su 200 contenziosi
Secondo i dati in possesso dell’Ivass, l’Istituto che vigila sulle compagnie assicurative, le cause pendenti civili e penali nel 2016, relative alle sole polizze Rc Auto e natanti, sono stati oltre 247mila con tempi di chiusura previsti molto lunghi: le cause relative a sinistri infatti possono durare anni, sia per il diritto civile che penale.
Nel tentativo quindi di limitare il numero di cause, e il protrarsi della loro risoluzione, l’Ania, l’associazione che riunisce le compagnie assicurative in Italia, ha deciso di sperimentare un sistema di “blockchain” in grado di agevolare la soluzione delle controversie fuori dai tribunali e in tempi rapidi, a beneficio sia dei consumatori che delle compagnie.
L’utilizzo di questa tecnologia, che consente di elaborare i dati in maniera ancora più veloce ed efficiente, è già diffusa nell’ambito dei servizi finanziari dove viene impiegata per migliorare i processi interni in particolare delle banche. In questo caso invece, a beneficiarne sarebbero anche direttamente gli assicurati.
L’iniziativa, che vede la collaborazione della società di tecnologia Reply, del centro di ricerca Cetif che opera all’interno dell’ Università Cattolica, dell’Ivass, e di otto compagnie assicurative, intende realizzare un “ADR”, un “Alternative Dispute Resolution”.
In pratica si tratta di un sistema basato su tecnologia blockchain che permette di risolvere le controversie in via stragiudiziale, evitando il ricorso ai tribunale. Il test sarà effettuato su 200-250 contenziosi e solo a fine anno sarà possibile capire quanto tale applicazione della blockchain potrà incidere su questo aspetto del rapporto compagnia – assicurato.
Il funzionamento, riportato a fine giugno dal quotidiano Milano Finanza, sembra essere molto semplice: la compagnia assicurativa e l’avvocato che assiste l’assicurato dovranno utilizzare una piattaforma digitale per cercare di arrivare a un accordo: all’interno di questo sistema potranno inserire richieste e proposte anche economiche per cercare di arrivare alla chiusura del contenzioso. Il tentativo potrà essere ripetuto per cinque volte.
Al termine di questo processo, in caso accordo, la piattaforma rilascerà automaticamente il contratto certificato che dichiara la fine della disputa. In mancanza di accordo invece, verrà emesso un documento che attesta le posizioni delle due parti e l’impossibilità di arrivare a un compromesso.
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