Rc Auto verso lo stop al caro-polizza

“Affrontiamo uno dei periodi economici più duri del dopoguerra: le compagnie assicurative sono pronte ad abbassare le tariffe mediante un’azione congiunta che riporti linfa a tutto il mercato”. Musica per le orecchie degli automobilisti italiani: dalle parole del presidente dell’Ania Aldo Minucci arriva uno scenario che nel futuro prossimo potrebbe portare a una lieve boccata d’ossigeno per chi deve sottoscrivere una polizza Rc Auto. C’è da credergli? Forse sì, forse no. Ma c’è un dato che potrebbe spingere i gruppi assicurativi a darsi una regolata in tema di prezzi: nonostante le impennate delle quote, la raccolta premi nel 2011 è cresciuta del 5,2%, per un ammontare complessivo di 17,8 miliardi. Per dirlo l’Ania, che storicamente è più prodiga ad evidenziare quanto il mercato arranchi, significa che il comparto è vivo.

Non solo. L’intero segmento assicurativo ha visto un calo di raccolta premi dell’11,9%, causato dal crollo del ramo vita (-18%) che fino al 2010 era il fiore all’occhiello dei grandi colossi del mondo dell’assicurazione. Per questo motivo, come spiega Minucci, “il ramo Rc Auto e il ramo danni sono destinati a far da traino in questa fase di recessione. Le compagnie lo capiranno e saranno costrette a rivedere all’ingiù le tariffe”. Come ancora non è chiaro, ma è ovvio che un calo pure in questo ramo rappresenterebbe un problema per tutto il settore.

Oltre all’impegno sul fronte delle tariffe Rc auto, Minucci ha detto che le aziende sono pronte a reinvestire una parte dei ricavi in opere utili alla collettività: ”Destinare una parte degli investimenti al rafforzamento delle infrastrutture del Paese, in una cornice normativa che offra piena tutela al risparmio degli assicurati e alla stabilità delle imprese”.

di Valerio Mingarelli