Sicurezza alla guida: attenzione al colpo di sonno killer
31 lug 2012 | 3 min di lettura
Il colpo di sonno è sempre stato considerato tra i rischi più frequenti per chi guida, oltre che una delle cause più frequenti di incedenti automobilistici: secondo una serie di studi internazionali, ben il 17% degli incidenti autostradali mortali vengono causati proprio dal colpo di sonno.
Una indagine della “Fondazione per la ricerca e la cura dei disturbi del sonno” condotta da Mercedes Benz Italia ha stabilito che mettersi al volante assonnati equivale a guidare ubriachi. La ricerca evidenzia che, in termini di sicurezza, se si è dormito poco oppure se non si è dormito in maniera sufficientemente comoda, la performance alla guida diventa uguale a quella sostenuta da chi ha bevuto un litro di vino a digiuno in un'ora. Quel che è peggio è che, durante la guida, la sonnolenza non può essere misurata, a differenza di quanto avviene per esempio con l'alcol o con le droghe che possono venire accertate nella loro intensità con specifici test.
La ricerca della Fondazione Mercedes stima che in Italia almeno un incidente su cinque venga provocato dal tragico colpo di sonno: la mortalità è superiore alla media giornaliera soprattutto nella fascia oraria che intercorre tra le 8 di sera e le 7 del mattino. L'indice di mortalità raggiunge il picco massimo però alle 4 di notte registrando un drammatico dato: 5,7 morti ogni 100 incidenti.
Spiega il direttore scientifico della Fondazione Mercedes, Francesco Peverini: “in Italia più di due milioni di persone soffrono della sindrome da apnea notturna che determina inconsapevolmente un sonno poco ristoratore”. La sindrome, spiega l'esperto, “diventa spesso causa di sonnolenza subdola e improvvisa, particolarmente pericolosa se si è alla guida. Il 95% di coloro che ne soffrono però non non lo sanno, sono inconsapevoli di soffrire di un disturbo di questo tipo”.
Per queste persone, secondo varie ricerche, il rischio di subire un incidente sul lavoro o un incidente alla guida aumenta di molto: il coefficiente di rischio sale infatti dall'1,68 tipico dell'uso di alcol o droghe al 3,71, più del doppio rispetto all'ebbrezza o alla guida sotto stupefacente. Il guaio è che contro la sonnolenza ci sono pochi rimedi. Il consiglio che danno gli esperti a chi non voglia correre rischi o comunque voglia evitare l'imprevisto di incidenti che possano aumentare il premio dell'assicurazione auto, è uno solo: fermarsi nel caso ci si senta stanchi evitando accuratamente di cercare inutili stratagemmi per contrastare l'insorgere della sonnolenza.
Secondo gli studi più recenti infatti l’abitudine a mollare il volante è poco diffusa tra gli italiani: solo il 4% degli italiani ammette di essere disponibile a cedere la guida mentre più spesso ci si ferma per sgranchirsi le gambe (lo fanno il 54% degli automobilisti di casa nostra), si alza il volume dell'impianto stereo in auto (pratica accettata dal 52% degli automobilisti) o ancora si apre il finestrino per fare entrare un po' d'aria nell'abitacolo. Abitudini inutili nel caso di sonnolenza, così come risulta inutile mangiare delle caramelle, muoversi mentre si è alla guida o bere della limonata o altre bevande.
di Franco Canevesio
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