Sicurezza stradale, lotta dura
26 ago 2016 | 3 min di lettura
Le nuove iniziative per promuovere la sicurezza in strada
Non c'è tregua né estate afosa che tenga quando si tratta di combattere la dura lotta per la sicurezza stradale. Una piaga che in Italia falcidia vite umane e impatta fortemente sui conti, con l'Rc auto che cresce, costretta a fare i conti con un fenomeno in aumento. Il tema è stato trattato anche dal palcoscenico del Meeting di Rimini con una serie di iniziative promosse da Fondazione Ania per la sicurezza stradale.
Sicurezza protagonista al Meeting. Parecchie le proposte delle compagnie di assicurazione sono state portate al centro di uno stand tematico, ma molte altre sono state le iniziative di formazione, a partire dalle prove sulla guida sicura realizzate tramite il nuovo simulatore della Fondazione Ania. Comportamento dei guidatori, stato delle infrastrutture, tecnologia al servizio della sicurezza stradale e di quella personale, check up della vista, calcolo della pensione, sono state alcune delle iniziative attuate nell'ottica sicurezza. Inoltre, è stato presentato un progetto riservato ai neo patentati, per sperimentare la guida sicura virtuale, realizzata attraverso un simulatore il cui software può riproporre varie condizioni di guida, anche quelle in cui si incappa se si è sotto l’effetto di droga o di alcol. Al Meeting è stata anche lanciata la app del simulatore di guida, utile a capire la propria preparazione al volante, insieme alla app del progetto black point che rende possibile mappare sul navigatore i punti neri della viabilità stradale, quelli considerati particolarmente pericolosi.
Il killer cellulare. Tutto questo perché il tema della sicurezza resta centrale, soprattutto in un'epoca come la nostra fatta di dispositivi (primo fra tutti il cellulare) che distraggono se usati durante la guida. Secondo gli esperti americani, questa mania di guardare il cellulare a ogni pie' sospinto, anche a rischio di distrarsi e mettere in pericolo la propria vita al volante, ha un nome. Si chiama fo.mo. ossia fear of missing out, la paura di essere tagliati fuori, sindrome diffusa che porta a controllare il telefonino, in media, 150 volte ogni giorno, cioè una volta ogni 6 minuti, e che può diventare letale se si guida. Secondo la ricerca americana, scrivere un messaggino o inviare un whatsapp vale almeno 10 secondi di distrazione, pari a 300 metri, percorsi senza guardare la strada; farsi un selfie distrae per 14 secondi, pari a 400 metri guidati alla cieca; consultare un social network richiede almeno 20 secondi: questo significa che, se si va a 100 chilometri l'ora, si percorre al buio una distanza pari a cinque campi da calcio. Complessivamente, sostengono gli esperti, chi usa un cellulare mentre guida aumenta il proprio rischio di incidente di ben 4 volte rispetto a chi non ne fa uso.
Guida e basta. Per sensibilizzare sui pericoli dello smartphone usato alla guida è nata la nuova campagna Guida e basta. “Se non rispondi non muore nessuno. Quando guidi #GUIDAeBASTA” è il titolo completo di questa campagna pubblicitaria promossa da Anas e Polizia di Stato. Testimonial è La Pina, voce storica di Radio Deejay, media partner dell'iniziativa, diffusa sul web, sui social network e via radio per parlare in modo diretto agli automobilisti. Uno spot mette in evidenza le possibili conseguenze (gravi) derivanti dai comportamenti scorretti dei guidatori, con una comunicazione ironica, che non intende impartire lezioni e nemmeno fare la morale. Vuole mettere solo in guardia.
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