Tariffe RC auto in Italia e in Europa
14 nov 2014 | 3 min di lettura
L'Ivass confronta premi e garanzie italiane con ciò che si paga nel resto d'Europa
L’Ivass ha pubblicato una ricerca il cui oggetto è il raffronto dei prezzi medi che sono stati pagati, per l'Rc auto, dagli assicurati di alcuni paesi europei: Italia, Germania, Spagna, Francia e Gran Bretagna.
Il risultato dell'indagine evidenzia un dato che, ormai, non è più una sorpresa: e cioè che gli assicurati italiani pagano, quanto a Rc auto, più di tutti. In dettaglio, secondo la ricerca, il premio Rc auto - cioè l'esborso versato alle compagnie solo per la garanzia della responsabilità civile auto - pagato dagli assicurati di casa nostra, in media, nel quinquennio 2008-2012 (il 2012 è l'ultimo anno nel quale sono stati forniti dati certi e completi, per il 2013 bisogna attendere l'anno prossimo) è di gran lunga superiore alla media degli altri paesi presi in considerazione. Da noi, in media si pagano 144 euro in più, cioè si paga il 56% in più, rispetto a quanto pagano gli altri paesi Ue. Si versano 108 euro in più, di media, (cioè il 49% in più) per quanto riguarda il maggior costo dei sinistri e 21 euro in più (cioè il 28% in più) sulle commissioni e sulle spese di gestione. Sempre nei cinque anni considerati, le compagnie assicurative italiane hanno conseguito, in media, i risultati tecnici migliori contenendo le perdite in soli 2 euro per polizza, contro una perdita media che, nell'Ue, si è attestata intorno ai 17 euro a polizza.
Rc auto, quanto mi costi!Solo guardando all'ultimo anno preso in considerazione dalla ricerca, cioè il 2012, si nota che la differenza del premio medio di tariffa tra l'Italia e la media Ue, è ancora più alto rispetto alla media dei 5 anni: 154 euro, cioè il 58% in più rispetto agli altri paesi Ue, a fronte di un calo di 38 euro nel costo dei sinistri e di un aumento di 3 euro nel costo delle commissioni e delle spese di gestione.
Andando ancora più a fondo, la ricerca evidenzia come sia composta la struttura del costo del premio medio dell'Rc auto italiano: 69,8% è il costo per i sinistri, il 18,4% sono le commissioni e le spese di gestione, l’11,8% è margine tecnico, cioè al differenza netta tra il premio di tariffa e i costi per sinistri più le spese di gestione. Negli altri paesi Ue, invece, vengono riscontrate incidenze superiori per quanto concerne il costo dei sinistri e per le spese di gestione e incidenza inferiori per quanto riguarda il margine tecnico. Questo, dice l'indagine, a causa del maggiore sviluppo, all'estero, degli altri rami danni rispetto all'Rc auto, cosa che consente alle assicurazioni straniere di distribuire in maniera più efficiente il carico sia delle spese che quello dei margini tecnici.
Il danno alla persona.Per quanto riguarda il danno alla persona, e quindi quello che tecnicamente si chiama infortunio conducente, altro tema trattato dall'indagine Ivass, l’analisi mette in risalto che, in caso di morte, gli assicurati di casa nostra ricevono il risarcimento non patrimoniale, il cosiddetto “danno biologico”, più elevato di tutti gli altri paesi. Per le lesioni molto gravi, invece, gli italiani ottengono un risarcimento complessivo, tra danni patrimoniali e non, inferiore agli altri paesi, fatta eccezione per la Spagna: questo è dovuto alla presenza di una liquidazione, spesso forfettaria, del danno patrimoniale attuata in presenza di prestazioni che vanno a carico del servizio sanitario nazionale. In caso di macrolesioni, l’assicurato italiano ottiene un risarcimento non patrimoniale migliore rispetto a quelli tabellari di Spagna e Francia. Per le microlesioni, invece, la tabella in vigore in Italia ha abbassato il valore del risarcimento che ora risulta inferiore a quello francese (ma migliore rispetto allo spagnolo).
Detto questo, l'indagine conclude che gli assicurati italiani pagano di più come premi Rc auto rispetto agli altri paesi Ue ma, in cambio, ricevono una migliore controprestazione assicurativa, soprattutto in caso di morte o per macrolesioni non gravi.
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