Tornano a salire le vittime della strada
9 nov 2016 | 2 min di lettura
In aumento le vittime di incidenti stradali
I dati ufficiali resi noti in questi giorni da Aci e Istat confermano, purtroppo, quanto anticipato a luglio: in Italia tornano a crescere, per la prima volta dal 2001, le vittime degli incidenti stradali. Si tratta di un +1,4% che, nel 2015, è stato causato da 174.539 incidenti, con 3.428 decessi e 246.920 feriti. Un dato allarmante, che getta nuove ombre sulla sicurezza ma anche sugli sprechi a cui ciò costringe, con un'rc auto che, avanti di questo passo, non potrà che rincarare.
Pericolo in città. Secondo i dati Aci e Istat, però, c'è dell'altro. L'anno passato, infatti, si è registrato l'aumento della mortalità nei grandi comuni, con un +8,6% di vittime nell’abitato. Il dato è ancora più allarmante perché, sostengono gli esperti, evidenzia una falla preoccupante: se in autostrada e sulle strade statali si è fatto un gran lavoro tramite controlli elettronici, nelle città evidentemente c'è ancora parecchio da fare.
Motociclisti e pedoni. Stesso discorso, allarmante, per gli utenti. I più deboli, quelli considerati praticamente abbandonati a se stessi sono i motociclisti, che nel 2015 hanno registrato 773 vittime, il 9,8% in più rispetto al 2014, e i pedoni, con 602 vittime nel 2015, il 4,1% in più rispetto a dodici mesi prima. Sono in diminuzione, invece, le vittime registrate l'anno scorso tra gli automobilisti (1.468 persone, l'1,5% in meno rispetto al 2014), i ciclomotoristi (105 vittime, il 6,3% in meno sul 2014) e i ciclisti.
Malcostume europeo. L'unica consolazione, se così vogliamo dire, è che l'aumento delle vittime da incidenti stradali non è fenomeno tipico solo degli automobilisti italiani. Il 2015, infatti, segna l'aumento delle vittime in tutta la Ue28, che registra un preoccupante +1,6% di morti sulle strade rispetto al 2014 (26.311 vittime contro 25.896 del 2014). In tutta l'Unione europea si contano, ogni milione di abitanti, 52 morti per incidente stradale e 56 soltanto in Italia, che si colloca al 14° posto della non invidiabile graduatoria europea, dietro Gran Bretagna, Spagna, Germania e Francia.
Italiani distratti. Secondo il rapporto Aci-Istat, i comportamenti errati più frequenti tra gli automobilisti italiani sono: guida distratta, velocità troppo alta e mancato rispetto della distanza di sicurezza, che assommano al 38,9% delle violazioni. Tra le violazioni più sanzionate ecco comparire eccesso di velocità, mancato utilizzo dei dispositivi di sicurezza e uso del cellulare alla guida.
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