Troppi incidenti sulla strade Ue
24 giu 2016 | 3 min di lettura
Cresce il numero delle vittime di incidenti
Quanto a sicurezza stradale appare chiaro che non si fa mai abbastanza. Un tema, quello appunto della sicurezza, estremamente importante, che mette in gioco non soltanto vite umane ma anche tariffe e costi quotidiani, primo fra tutti quello dell'rc auto, infleunzato parecchio proprio da questa voce. I dati non sono buoni, come conferma la 10a edizione del Road safety performance index report, curata da Etsc, il Consiglio europeo per la sicurezza dei trasporti, secondo cui è successo quello che molti temevano: nella Ue, dopo 15 anni di calo, tornano a crescere gli incidenti stradali e torna a salire dell'1,3% il numero delle vittime, mettendo a rischio l'obiettivo comunitario da -50% da raggiungere entro 2020.
Ue, 70 vittime al giorno. In dettaglio, secondo Etsc, nel 2015 sulle strade dell'Unione europea hanno perso la vita 26.300 persone, con una media di 70 al giorno, ossia l’1,3% in più rispetto al 2014. In Italia, secondo le stime Aci-Istat, la percentuale è ancora più alta, l'1,4% in più, con 3.430 vittime, quasi dieci ogni giorno, 49 persone in più rispetto al 2014. La media italiana (e quella greca) sono comunque in linea con quella europea mentre unico paese a “crescita zero” di incidenti mortali sulle strade risulta essere la Spagna. La prestazione migliore, cioè la nazione che evidenzia il minor numero di incidenti e vittime, è quella dell’Estonia, che segna un -14,1%, davanti a Irlanda (-14%), Lettonia (-11,3%) e Lituania (-11%). Se la cava bene la Polonia (-8,2%), mentre riduzioni meno significative si registrano in Svezia (-4,1%), Danimarca (-2,7%) e Portogallo (-1,7%).
Tra i paesi che registrano percentuali di crescita preoccupanti, il report di Etsc evidenzia Cipro dove, l'anno scorso, sono aumentati del 26,7% i morti sulle strade, risultato peggiore fra i paesi Ue. Ma aumentano in maniera preoccupante anche i morti in Finlandia (+13,5%), Croazia (+13%), Slovenia (+11%), Austria (+10,5%) e Malta (+10%).
Velocità e alcol, le cause. Tra le principali cause di incidente accertate dal report, ecco ricomparire l’eccesso di velocità, distrazione, mancato uso di cinture di sicurezza e alcol, causa di almeno un quarto dei morti per incidente. In Italia, i dati più strani: aumenta il numero di sanzioni per eccesso di velocità (dopo una diffusione maggiore di autovelox) ma diminuisce il numero di controlli sul tasso alcolemico (la cifra più bassa d’Europa), mentre rimane stabile al 2,5% la percentuale degli automobilisti a cui sia stato riscontrato un valore di alcol nel sangue superiore ai limiti.
L'obiettivo si allontana. Secondo gli analisti, l'insieme di questi dati rischia di impedire all’Unione europea di raggiungere l’obiettivo della riduzione, entro il 2020, del 50% delle vittime da incidenti stradali. E le cause che rischiano di impedire il risultato sono essenzialmente tre: diminuzione dei controlli su violazioni al codice della strada; mancati investimenti in infrastrutture che aumentino la sicurezza e limitati interventi nel contrasto sia all'alta velocità che all'alcol. Se questa tendenza non si inverte, dicono dall'Etsc, l’Europa, se vuole raggiungere il suo obiettivo, deve ottenere la riduzione media annua del 10% dei morti sulle strade, risultato ben lontano dal +1,3% registrato l'anno scorso.
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