Under 25: meglio lo smartphone che la macchina
25 ott 2018 | 3 min di lettura
I risultati di una ricerca condotta negli Stati Uniti
L'abbiamo capito. Per i giovani millennials, la generazione Y, composta dai nati tra gli anni '80 e il 2000, l'auto è uno status symbol imprescindibile. Poco o nulla importa se l'RC auto è un peso: l'auto ci vuole e basta. Ma cosa ne pensano quelli della generazione Z, che raccoglie i nati tra il 1995/1997 e il 2010, composta in pratica dai compratori di auto del domani? A chiarire le cose ci ha pensato un'indagine statunitense che ha stilato la lista dei 100 brand che i Centennials considerano più influenti. Bene, o forse male: dalla lista sono praticamente esclusi i marchi automobilistici. Nessun brand del mondo automotive interessa alle persone che hanno tra 8 e 23 anni. Un risultato stupefacente per la concretezza di approccio ai beni di consumo, solo a pensare quanto la componente tecnologica condizioni la vita di questi ragazzi. Una componente tecnologia da cui, però, è esclusa l'auto. E l'RC auto, per una volta non ha colpa.
L'esperto: ”Siamo di fronte a un cambiamento epocale”. I temi di questo disamore sono analizzati in un interessante articolo di Nicola Peverati che, su Autologia, chiama in causa Alessandro Giovanazzi, di OpenKnowledge, esperto di percorsi formativi, specialista di innovazione didattica alla Bocconi. “Siamo di fronte a un cambiamento epocale ma fatichiamo ad accorgercene - spiega Giovinazzi - I Centennials, i ragazzi che hanno meno di 25 anni, guardano al mondo dell’auto in modo totalmente differente dal mio, per esempio, ossia in maniera diversa da quelli che hanno circa 30 anni”.
I quattro motivi del disamore. Le ragioni di questo distacco sono almeno quattro, secondo l'esperto. Primo: l'orizzonte. “Un tempo - sottolinea Giovinazzi - l'auto serviva per spostarsi per un viaggio che aveva i confini della stessa automobile, dell'uso che consentiva. Oggi, invece, il perimetro di un ragazzo è il mondo, e per percorrerlo non è necessaria (o sufficente) un'auto”. Poi c'è la questione soldi. “Basta guardare le elaborazioni della Banca d’Italia e si nota che la maggior parte del patrimonio italiano è posseduto da ultraquarantenni. Se non ci sono i soldi e i genitori non provvedono non è nemmeno possibile provare a immaginare un giovane alla guida di una macchina”, fa notare Giovinazzi. Non è un caso che per i centennials l'auto si avvicina più a un bene di lusso che a un mezzo di trasporto.
Per i centennials è più importante comunicare. Terzo motivo di disaffezione: le priorità. “Un centennial preferisce possedere un telefonino, che reputa indispenabile nella vita di tutti i giorni, che un'auto”, dice l'esperto. Probabilmente perchè, sostiene Giovinazzi, oggi comunicare è più importante che avere la possibilità di muoversi in autonomia. Infine, ci sono le esigenze. “Un tempo appena si diventava genitori era necessario avere un'auto, considerata esigenza vitale. Oggi viviamo l'epoca in cui si fanno pochi figli e magari in tarda età, per cui investire in un'auto può nn servire”, afferma Giovinazzi. E poi, se proprio si vuole viaggiare, basta prendere un aereo e con un volo da 25 euro si arriva dovunque.
Disallineamento col mondo dell'auto. Di fatto, secondo gli esperti, siamo di fronte a un disallineamento tra le esperienze di chi è più giovane e il mondo dell’auto. L’automobile viene pensata talmente lontana da non rientrare nemmeno nel novero delle possibilità, almeno non nel breve e nel medio termine. In un mondo nel quale le alternative di spostamento sono tante (cito Enjoy, Car2Go, biciclette, Drive Now, moto e motorini, aerei ecc) la domanda che sorge spontanea è: perché un giovane dovrebbe possedere un’auto?
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