Uno “sconto” sulla Rc Auto in cambio di una nuova accisa: conviene?
17 feb 2023 | 3 min di lettura
A proporlo è un membro del Consiglio Ivass
Il governo ha deciso di non prorogare la riduzione delle accise sui carburanti ed è ripartita la discussione su soluzioni in grado di far risparmiare le famiglie. In un articolo pubblicato su Lavoce.info, Riccardo Cesari, membro del Consiglio Ivass, ha rilanciato una proposta già discussa dall'Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni nel 2019: ridurre l'imposizione fiscale sulla Rc Auto, recuperando il gettito da una nuova accisa sui carburanti.
L'idea va in direzione contraria rispetto ai provvedimenti più recenti, che hanno proprio puntato su una neutralizzazione delle accise. Secondo Cesari, però, trasformare l'imposta sulle assicurazioni auto in una sul carburante avrebbe “numerosi vantaggi”. Ci sarebbero un risparmio netto per molti utenti (soprattutto per i redditi bassi), meno distorsioni fiscali e una sorta di carbon tax indiretta.
Fisco e assicurazioni
Si tratta di bilanciare pesi e contrappesi: l'Italia è infatti seconda in Europa per le accise sulla benzina, ma prima per il costo della Rc Auto. Oggi sulle polizze per la responsabilità civile grava un peso fiscale del 29%. È il risultato di tre componenti: la prima, la più sostanziosa, può arrivare al 16% e finisce nelle casse delle province. La seconda finanzia il Servizio sanitario nazionale, la terza il Fondo di garanzia delle vittime della strada.
Considerando solo la prima componente, nel 2021 il gettito è stato di circa 2 miliardi di euro. Una cifra che, per mantenere un gettito stabile, potrebbe essere recuperato dal consumo di carburante. In questo modo, il Fisco non avrebbe ripercussioni negative: il premio si ridurrebbe del 16%, mentre il prezzo del carburante aumenterebbe di poco più del 6%.
Gli effetti positivi sulla Rc Auto
Ma perché trasferire i costi produrrebbe vantaggi? Secondo l'analisi, si produrrebbe un risparmio soprattutto per gli automobilisti che vivono nelle zone con un rischio sinistri più elevato (al Sud in particolare), dove il premio medio è più alto. In sostanza, la misura produrrebbe un risparmio maggiore per chi paga di più.
Secondo vantaggio, che prende atto di una crescente digitalizzazione. Nei contratti firmati online, il diritto di recesso previsto dalla legge (entro 14 giorni) non include la componente fiscale del premio. Con una fiscalità più leggera, il danno sarebbe minore.
Gli effetti sui carburanti
Aggiungere un nuova accisa risparmiando sul premio sarebbe una sorta di carbon tax. Cioè un disincentivo all'utilizzo di fonti fossili. Paga di più chi consuma (e inquina) di più. L'accisa, inoltre, avrebbe una sorte di effetto progressivo. La Rc Auto è obbligatoria, mentre il consumo di carburante tende ad aumentare con il reddito. Secondo l’Osservatorio sui conti pubblici, le famiglie più abbienti alla pompa spendono quasi il triplo di quelle meno abbienti.
Gli effetti sull'evasione
Il trasferimento dei costi dall'assicurazione al carburante avrebbe anche il vantaggio di contenere i danni dell'evasione. Gli automobilisti che non pagano la Rc Auto, infatti, avvantaggiano se stessi ma pesano sulle compagnie, sul Fisco (perché lo Stato non incassa l'imposta) e sugli automobilisti onesti. L'accisa sul carburante verrebbe invece pagata da tutti, automobilisti irregolari compresi.
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