Via libera all'omicidio stradale
22 mag 2015 | 4 min di lettura
Il tema dell'omicidio stradale è diventato più attuale di quello dell'Rc auto, sempre sulle prime pagine dei giornali specializzati e non. In Italia sembra che finalmente si stia arrivando al capolinea, con l'approvazione da parte della commissione giustizia del Senato del disegno di legge tramite cui viene introdotto il delitto di omicidio stradale e nautico mediante l'applicazione dell'articolo 589 bis del codice penale. D'altra parte la situazione italiana era diventata insostenibile. Confrontando i dati Aci e Istat sugli incidenti mortali avvenuti in Italia, si scopre che il nostro Paese, negli ultimi dieci anni, si è piazzato sempre nelle prime due posizioni della classifica europea delle nazioni che registrano il numero più alto di morti su strada: dal 2001 al 2012, il numero delle morti registrate ogni anno sulle strade italiane è passato da 7.096 a 3.653. Se il dato è in diminuzione come valori assoluti, resta comunque più alto rispettoagli obiettivi prefissati dell’Ue, che ha fissato l'obiettivo di ridurre del 50%, nel decennio, il numero di morti sulle strade europee. L'Italia non ci è riuscita, anche se i numeri calano, visto che nel 2012, gli incidenti su strade italiane sono calati del 9,2% e i morti del 5,4%: tra il 2001 e il 2012 la riduzione dei morti per incidenti stradali è stata del 48,5%, non ancora quanto auspicato dalla Commissione europea.
**Pena da 8 a 12 anni.**La nuova norma passata in Commissione Senato prevede una pena variabile dal minimo di 8 anni al massimo di 12 anni se si procura la morte di qualcuno guidando l'auto (o pilotando il natante) in stato di ebbrezza o sotto l'effetto di droghe. Modifica sensibile rispetto alla disciplina attuale che prevede la reclusione da 3 a 10 anni. Con la nuova legge, se si cagiona la morte di più persone, la pena tocca i 18 anni di reclusione, se il conducente oltre a causare la morte di qualcuno fugge senza prestare soccorso, la pena viene aumentata fino a un terzo. Prevista anche una pena accessoria: la revoca della patente, modulata nei tempi a seconda delle fattispecie.
Con la nuova disciplina l'omicidio stradale è punito anche se il guidatore causa l'incidente pur non essendo sotto l'effetto di alcol o droga: in questo caso la pena va dai sette ai dieci anni se il guidatore, per colpa, provoca la morte di qualcuno circolando in centro urbano a una velocità che sia pari o doppia a quella consentita (non inferiore, comunque, a 70 km/h) oppure a velocità superiore di 50 km/h rispetto alla massima consentita su strade extraurbane o ancora se causa l'incidente mortale dopo essere passato col rosso oppure circolando contromano.
**Da 9 mesi a 2 anni per le lesioni.**Nel caso di lesioni, la pena sale da due a quattro anni se le lesioni vengono causate dal guidatore che circola sotto l'effetto di alcol o sotto l'effetto di sostanze stupefacenti, mentre la pena varia da 9 mesi a 2 anni se circola guidando soltanto in stato di ebbrezza. In caso di lesioni gravi, questa pena viene aumentata da un terzo alla metà oppure dalla metà fino a due terzi in caso di lesione gravissima: se l'incidente causa lesioni a più persone si applica la pena più alta che viene aumentata fino al triplo (e ulteriormente aumentata se il guidatore colpevole fugge).
La cronaca incalza. A questo punto non resta che sperare che la nuova legge faccia il suo iter e arrivi all'approvazione definitiva, ponendo fine a fattispecie che arrivano a toccare l'inverosimile. Un caso emblematico è quello accaduto pochi giorni fa, a Genova, quando un pirata della strada viene fermato senza patente per la quindicesima volta. L'uomo di 63 anni, proprietario di sei auto e due scooter, è stato fermato mentre guida una moto dalla polizia stradale: dal controllo viene fuori che il conducente non solo non ha mai conseguito la patente ma anche che, per la sedicesima volta, gli viene contestato l'art. 116 del codice della strada, quello che prevede la denuncia e comporta il fermo veicolo per tre mesi. Ovviamente, senza legge, questo signore continua a scorrazzare liberamente per le strade italiane.
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