Vittime del lavoro (in auto)
28 giu 2017 | 3 min di lettura
Oltre 10 mila persone vittime di incidenti mortali durante viaggi di lavoro
Il 40% circa delle 25.671 vittime che, sulle strade d'Europa, nel 2016, sono rimaste coinvolte in incidenti stradali mortali, devono purtroppo la loro vita a spostamenti sul lavoro e a spostamenti casa-lavoro. E' questo il triste referto riportato nell'ultimo rapporto sulla sicurezza stradale negli stati Ue, curato da Etsc, l'European transport safety council. Un dato allarmante che riguarda da vicino la sicurezza stradale ma anche tariffe come l'rc auto, legato a doppio filo al tema sicurezza.
In Ue 28 morti al giorno. La denuncia di Etsc esibisce numeri preoccupanti. Più di 10 mila persone, 28 ogni giorno di media, perdono la vita in incidenti stradali che, a detta del consiglio europeo sulla sicurezza stradale, avvengono mentre ci si sposta per motivi lavorativi o, peggio ancora, nel tragitto che da casa porta al lavoro. La crudezza del dato e il fatto che questo vada messo in correlazione con l'altro, ancora peggiore, secondo cui negli ultimi tre anni non è diminuito il numero delle vittime sulle strade europee, ha spinto l'Etsc a sollecitare datori di lavoro, governi e l'Ue stessa a incrementare gli sforzi in modo da affrontare finalmente il problema del rischio che è legato alla mobilità per lavoro.
Le aziende non considerano il rischio. “E' vero, in Europa ci sono molti esempi positivi di piccole e grandi organizzazioni che decidono di affrontare seriamente questo problema della sicurezza stradale. Eppure, a fronte di ciò, migliaia di altri organismi chiudono un occhio al cospetto dei rischi che i dipendenti delle aziende affrontano ogni giorno guidando sulle strade dell'Ue”, commenta Antonio Avenoso, direttore generale di Etsc. Addirittura, aggiunge Avenoso, “sono molte le società che considerano in modo errato la gestione del rischio, considerandolo come un peso e non come un’opportunità”.
Aiuto dalla Ue. Oggi, sempre secondo il direttore generale di Etsc, si potrebbe fare moltissimo per limitare i costi assicurativi, compreso l'rc auto, diminuendo le assenze sul lavoro e rafforzando l’immagine di una società. “Per esempio si potrebbe contribuire a ridurre i pericoli tramite la gestione del viaggio oppure fare formazione mirata e anche, non ultimo, acquistare dei veicoli più sicuri”, suggerisce Avenoso. Perché, dice il manager, “se è vero che il datore di lavoro deve fare di più, il nostro rapporto sulla sicureza stradale in Europa mette in evidenzia il fatto che hanno anche bisogno di aiuto e sostegno dei governi nazionali e dell’Ue”.
Cosa fare? In concreto, secondo Etsc, occorre prima di tutto una raccolta dati migliore rispetto all'attuale. Oggi le forze dell’ordine, per esempio, non riportano mai sul verbale lo scopo del viaggio nel momento in cui registrano le modalità di un incidente stradale. Inoltre, mette in luce Etsc, non esiste una definizione standard che indichi le morti sulle strade vittime degli spostamenti sul lavoro e di quelli casa-lavoro. Inoltre, secondo gli autori dello studio, i governi e le autorità pubbliche devono collaborare dando il buon esempio. Come? “Adottando alcuni programmi sulla gestione della sicurezza dei propri dipendenti (e delle flotte) negli spostamenti sul lavoro e su quelli da casa al lavoro - sostengono gli esperti - La sicurezza dei veicoli, invece, andrebbe ricompresa fra i vari requisiti necessari per poter partecipare ad appalti pubblici”.
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