Moody’s: assicurazioni solide
12 nov 2010 | 3 min di lettura
Moody’s: assicurazioni italiane ancora solide
Il comparto assicurativo italiano, nonostante i colpi violenti assestati al settore della ormai arci nota ed arci citata crisi economica, mantiene basi piuttosto solide. La rassicurante sentenza arriva da Moody’s, una fra le più autorevoli agenzie di rating americana, che ha stabilito che nonostante la bassa redditività, nel 2009 il mercato assicurativo del Belpaese ha migliorato la propria solvibilità con un surplus totale di 25,5 miliardi di euro, ed una crescita della copertura arrivata ad essere pari ad un livello di 2,3 punti maggiore rispetto al 2008.
Nell’analizzare l’andamento del settore assicurativo italiano (il Report è stato presentato la settimana scorsa), Moody’s ha preso in considerazione le regole previste dal Solvency I, tutt’ora vigenti.
Ma secondo l’agenzia americana, l’ingresso del Solvency II nel 2012 (secondo la direttiva UE pronta a diventare norma e che rivoluzionerà il sistema del calcolo dei rischi per tutte le assicurazioni europee), non danneggerà più di tanto i grandi gruppi italiani: la riduzione del surplus di capitale, infatti, sarà solo marginale secondo le previsioni di Moody’s, grazie alla crescita esponenziale delle vendite di prodotti assicurativi nel ramo Vita (a sostenuto assorbimento di capitale) nell’ultimo anno e mezzo.
Anche Fitch Ratings, con un rapporto presentato solo pochi giorni prima, fa eco ai rilievi di Moody’s: pur tra mille difficoltà, dovute al contesto particolare di bassa inflazione e bassi interessi, l’outlook delle polizze Vita in Italia è stato portato da negativo a stabile, ponendosi come traino nei prossimi due anni per tutto il comparto. Insomma, oltre confine il mercato assicurativo nostrano non è giudicato in agonia come accade qui da noi.
Ma torniamo al rapporto di Moody’s. Le sfide creditizie nell’intero comparto non mancano, e bisogna farci i conti. La prima, e più pericolosa, è rappresentata dalla Rc auto, il cui business è sempre meno redditizio e al momento rappresenta la fetta più grande della torta dei premi del ramo danni.
L’alta competitività del ramo e la sua forte esposizione alle continue riforme normative ne fanno attualmente il settore specifico più scricchiolante. Poi c’è il ramo Vita, che gode sì di ottima salute ma deve fare i conti con una fase di tassi di interesse estremamente ridotti. Inoltre, il canale di vendita bancassicurazione, che è uno dei più battuti, espone il ramo ad un’alta volatilità dei volumi. A fare da contro altare a questo tipo di criticità c’è però l’atteggiamento molto prudenziale sul piano degli investimenti e sulla gestione del portafoglio dei principali colossi assicurativi, che consente di mantenere alto il livello di liquidità nonostante una redditività sempre più modesta. Dunque, secondo Moody’s, le perdite dovute all’elevata volatilità non obbligheranno gli assicuratori italiani a cristallizzare le stesse proprio grazie alla liquidità che si mantiene su basi estremamente solide. Ma anche se le note positive non mancano, è presto per cantare vittoria: a breve l’agenzia di rating pubblicherà l’outlook sul mercato italiano, quindi i dati del rapporto andranno letti contestualmente a questa prossima pubblicazione.
Il Report di Moody’s non è passato inosservato qui in Italia. Fabio Cerchiai, presidente dell’Ania, si dice convinto della bontà dell’analisi dell’agenzia in merito allo scenario presente, ma non riesce ad avere la stessa fiducia per ciò che concerne il futuro. Il settore è solido e questo si sa: nonostante la crisi il comparto regge bene. Ma lo scenario normativo futuro non può non destare preoccupazione – è il parere di Cerchiai. Il riferimento sul futuro è per il Solvency II. Speriamo tutti che il nuovo pacchetto di regole sia ragionevole e senza eccessi, anche se, a quanto ne so, la rivoluzione nel settore ci sarà e non è detto affatto che ciò sia un bene.
di Valerio Mingarelli
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