Moody's: danni meglio di vita.
4 gen 2011 | 3 min di lettura
Moody's, instabilità assicurativa targata Italia
Era inizio novembre quando Moody's pubblicava il rapporto sul sistema assicurativo made in Italy sostenendo che le assicurazioni italiane sono solide. Nonostante la continua volatilità dei mercati, il contesto di bassi tassi di interesse e l'impatto sfavorevole dei cambiamenti regolamentari, il settore delle polizze nel nostro paese resiste bene, diceva allora l'agenzia di rating.
Moody's oggi specifica ulteriormente l'andamento del settore e sostiene che i prossimi mesi si prevedono alquanto instabili per il settore assicurativo italiano. Di sicuro, dice l'agenzia di rating, andrà meglio il ramo danni rispetto al vita. Il settore danni vanta già buone performance legate all'incremento dei premi negli ultimi diciotto mesi e alle varie iniziative che hanno contribuito alla pulizia dei portafogli.
Per il prosieguo Moody's prevede il miglioramento dei risultati del ramo danni anche se l'utile netto “potrebbe rimanere contenuto, dato il livello basso dei ritorni nel portafoglio d'investimenti”. Moody’s ha inoltre rivisto al rialzo, da negativo a stabile, l’outlook per il non Vita italiano sull'onda dell'ottimismo per l’inversione di tendenza nella sottoscrizione polizze che è stata registrata nell’ultimissimo periodo e per le previsioni del prossimo anno che parlano di un graduale ritorno alla redditività.
Un'inversione di tendenza che, a dire il vero, è stata registrata anche nel ramo Vita che negli ultimi diciotto mesi ha visto crescere notevolmente i premi. In questo settore però i bassi tassi d'interesse hanno contribuito non poco ad annullare l'effetto positivo che è derivato dall'incremento del fatturato. Un trend, quello di bassi tassi d'interesse che, secondo Moody's è destinato a perdurare anche per i prossimi mesi: una previsione negativa che riguarda non solo l'Italia essendo in linea con quelle del resto del comparto vita europeo. Gli effetti sulle compagnie assicurative, osservano gli esperti di Moody's, saranno diversi: alcune infatti sono posizionate meglio in forza delle caratteristiche dei prodotti che trattano e della presenza nei loro portafogli di alcune polizze più vecchie che presentano dunque un margine maggiore. Rispetto ad altri mercati in Europa, Moody’s giudica il rischio di garanzia sui prodotti vita in Italia moderato grazie al margine attualmente esistente tra il ritorno degli investimenti ed il tasso garantito e alla percentuale delle riserve vita contenente prodotti con garanzia.
Sul ramo Vita nostrano pesa anche la circolare diffusa dall'Agenzia delle entrate con le istruzioni per un'applicazione corretta del regime fiscale per determinare il reddito delle varie compagnie assicurative. Secondo la nota diffusa dall'Agenzia, la variazione nelle riserve tecniche obbligatorie del ramo vita contribuisce a formare il reddito non più in modo pieno ma con una limitazione: quella ottenuta dall'applicazione della percentuale che deriva dal rapporto tra i ricavi e gli altri proventi che concorrono a determinare il reddito d'impresa insieme all'ammontare di ricavi e proventi.
In sostanza, secondo l'Agenzia delle entrate, ricavi rilevanti sono solo quelli del ramo Vita, esclusi quelli che riguardano le polizze con rischio d'investimento sopportato dagli assicurati e quelli della gestione fondi pensione. Sempre secondo l'Agenzia delle entrate il nuovo regime produrrà effetti già col versamento del secondo acconto riguardante il periodo d'imposta al 31 luglio 2010.
Le novità dell'Agenzia delle entrate unite all'outlook di Moody's hanno pesato parecchio sul settore assicurativo che in Borsa ha vissuto una settimana difficile. In fondo, l'unica notizia positiva per il settore è arrivata dall'Associazione internazionale supervisori assicurazioni che nel Report 2010 attesta come uno dei pochi settori del mondo a che continuano a mostrare solidità sia il mercato riassicurativo. Secondo il report pur persistendo condizioni difficili sia nell'economia globale che nei mercati finanziari i riassicuratori si dimostrano sempre più fattori di solidità del mercato assicurativo e di quello finanziario
di Franco Canevesio
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